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Nella profonda America della provincia più dimenticata vive Derek (Edward Norton), un giovane senza futuro che sfoga rabbia e frustrazione circolando con la testa rasata e una svastica tatuata sul petto alla ricerca delle proprie vittime, sulle quali dimostrare il proprio fanatismo sanguinario di razzista. È un’apoteosi di violenza ideologica che viene interrotta da una condanna a tre anni di carcere e dalla disperata ricerca di redenzione nel tentativo di salvare il fratello minore (Edward Furlong) dal suo stesso “male”. Interessante esordio registico, stilisticamente nervoso e narrativamente non lineare (con inserti in bianco e nero) che rifiuta gli schemi del docu-dramma sociologico per offrire una sorta di implacabile spot su una pericolosa piaga della società contemporanea. Ma alla fine, stilisticamente, emerge un’opera nella tradizione del grande cinema statunitense di taglio civile, con echi narrativi che ricordano il Francis Ford Coppola di ''Rusty il selvaggio'' e ''I ragazzi della 56° Strada''. Maiuscola l’interpretazione di Edward Norton.

Scene tagliate
Trailer (HD)